Il Labirinto di Lia

Pochissimi mesi fa ho ricevuto la notizia che un mio racconto è stato selezionato in un Concorso nazionale letterario bandito da una casa editrice milanese (Historica Edizioni). Tratti – Racconto d’Estate – questo il titolo dello scritto – è stato pubblicato nell’antologia Racconti di Sardegna della stessa casa editrice.

Chi fosse interessato può acquistare il libro da questa pagina.

Ho preso parte al Concorso per puro caso e mai e poi mai avrei creduto che il mio scritto venisse selezionato per essere pubblicato. La cosa, ovviamente, mi ha fatto riflettere e mi piacerebbe non lasciare nulla di intentato. Tra l’altro, “Tratti – Racconto d’Estate” sembra essere nato sotto una buona stella: pochi giorni fa Gaetano Marino su QuartaRadio.it ha dato voce all’intero racconto inserendolo nella trasmissione Parole in Preda.
Chi lo desidera può ascoltare il podcast della trasmissione da questo link.

Se è vero che l’intero arco della mia giornata è dedicato alla musica (e su più fronti), è anche vero che ho sempre definito il tempo come il bene più prezioso a nostra disposizione e chi mi conosce sa che non amo sprecarlo. Sull’entusiasmo di questo piccolo riconoscimento ho quindi iniziato a scrivere Il Labirinto di Lia e sebbene le idee siano chiare, non ho la più pallida idea di come lei e io ne verremo fuori. Posso dire che – a occhio – avrò bisogno di non meno di due anni per vedere la stesura completata.

Oggi, nel cuore di questa estate del 2020, ho ricevuto poi una piacevolissima sorpresa: il giovane e valente artista piemontese Stefano Allisiardi mi ha spedito uno splendido lavoro dedicandolo proprio a questo mio progetto letterario. Non solo il risultato è tecnicamente pregevole ma centra in pieno l’atmosfera dell’ambientazione della storia di cui Allisiardi ha letto l’incipit. Allisiardi ha tratto ispirazione dall’immagine che ho pubblicato alcune settimane fa su Facebook e ha costruito una bellissima composizione.

Un’ipotesi per la cover de Il Labirinto di Lia

Sono casi in cui sarebbe necessaria la vicinanza di Annie Wilkes, ma mi accontento di un buon rosso e le fusa di Romeo.

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