Certificazione di residenza fiscale per SGAE

Nel mese di Dicembre del 2015 la SGAE ha inviato a tutti i soci una email nella quale veniva descritta la necessità di ricevere la Certificazione di Residenza Fiscale.

Ho ricevuto moltissime richieste sull’argomento e ho deciso quindi di stilare una breve guida per gli utenti italiani iscritti alla SGAE che necessitano di entrare in possesso di tale documento.

Sappiate che se non lo invierete all’indirizzo richiesto non potrete più ricevere i vostri compensi derivanti dai diritti di autore.

Iniziamo dunque.

Il testo della mail che dovreste aver ricevuto è il seguente:

Estimado Socio:

Adjunto le remitimos un documento explicativo mediante el cual le trasmitimos la necesidad e importancia  de disponer de su certificado de residencia fiscal vigente en el momento de la liquidación de sus derechos.

Esperamos que el mencionado documento le sea de utilidad.

Letteralmente

Gentile socio,

in allegato le trasmettiamo un documento nel quale viene descritta la necessità e l’importanza di avere a disposizione il suo Certificato di Residenza Fiscale al momento della liquidazione dei suoi diritti di autore.

Speriamo che il suddetto documento le sia utile.

Il documento a cui si fa riferimento nell’email è un file di Microsoft Word (.DOC) inviato in lingua inglese e in lingua spagnola. Nel documento vengono dettagliatamente descritte le motivazioni per le quali la Sede Fiscale della SGAE necessita della Certificazione di Residenza Fiscale per tutti i soci.

Qui gli shot del primo paragrafo del file in lingua inglese e spagnola (tanto per riconoscere l’allegato)

Certificazione-Residenza-Fiscale-SGAE-1
Certificazione-Residenza-Fiscale-SGAE-2

L’invio della Certificazione di Residenza Fiscale, si legge nel documento, consente di evitare la doppia tassazione dei compensi.

Inoltre, si evince sempre dallo stesso documento, in base alla legge sulle Imposte relative al Reddito dei Non Residenti (Impuesto sobre la Rente de No Residentes IRNR), i benefici ottenuti fuori dalla Spagna per la riscossione dei propri diritti di autore sono esenti da trattenuta SGAE mentre per quelli ottenuti in Spagna la trattenuta è del 24%.

I passaggi da seguire per ottenere la Certificazione di Residenza Fiscale sono semplici.

  1. Per prima cosa occorre scaricare il file Modello in formato PDF che consente la richiesta di tale documento. Potete farlo dal sito ufficiale della Agenzia delle Entrate da questo link oppure direttamente da qui.
  2. Nelle prime due pagine del Modello in formato PDF trovate una breve guida per la compilazione. Leggetela con attenzione e procedete alla compilazione del Modello a partire dalla Pagina 3 del file.

Attenzione: viene specificato che per ottenere il certificato occorre pagare per ogni copia anche con una marca da bollo. Non comprate nessuna marca da bollo. Il pagamento va effettuato con F24 e la ricevuta o presentata allo sportello dell’Agenzia delle Entrate oppure spedita via email all’indirizzo dell’ufficio competente.

  • Il primo blocco è piuttosto intuitivo, basta riempirlo con i propri dati anagrafici.
  • Il secondo blocco, quello sotto il “chiedo” al centro della pagina necessita di un paio di puntualizzazioni.Certificazione-Residenza-Fiscale-SGAE-3
  • Nel campo anno specificate l’anno corrente. Nel numero di copie, il numero di copie di cui avete bisogno (una è sufficiente).
  • Nel campo successivo, Convenzione stipulata tra Italia e, specificate Spagna.
  • Nel campo tipi di reddito, invece, scrivete Altri Redditi – Diritti di Autore.
  • Sotto avete la possibilità di scegliere se oltre alla Certificazione in lingua italiana desiderate averne una anche in Inglese o Francese.
    Qui c’è da fare un appunto.
    Per fare queste Certificazioni l’Agenzia delle Entrate fa uso di un software specifico che effettua la traduzione automatica del testo estraendo i dati dal database del Fisco.
    L’uso di questo software, da quel che ho potuto verificare personalmente, è tutt’altro che intenso.
    SGAE nella richiesta non fa riferimento alla lingua nella quale la Certificazione di Residenza Fiscale deve essere presentata per questo motivo consiglio caldamente di inoltrare la domanda solo per la lingua italiana.
    Non barrate pertanto alcuna casella: farete presente la vostra richiesta allo sportello dell’Agenzia delle Entrate.
  • In caso di delega compilate il blocco che segue.
  • La copia del documento di identità specificato nella sezione anagrafica è necessaria sempre anche se sembra debba essere presentata nel solo caso di delega. Quindi preparatene subito una copia fronte-retro.
  • Fatto questo, scrivete luogo e data e mandate in stampa il documento, quindi firmatelo in modo leggibile.
  • La fase di compilazione del Modello è terminata. Con questo Modello compilato e con una copia del documento di identità (fronte-retro) recatevi presso il più vicino sportello dell’Agenzia delle Entrate e presentate la richiesta.

    La richiesta viene naturalmente protocollata e vi verrà rilasciata una ricevuta simile a questa:

    Agenzia-Entrate-Ricevuta

    Occorreranno dai tre ai dieci giorni per avere la Certificazione di Residenza Fiscale. Ecco l’ultimo che ho spedito:

    A questo punto, imbustate la Certificazione (in originale! mi raccomando, non inviate copie), insieme alla copia del vostro documento di identità, Carta di Identità o Passaporto.

    Spedite tutto con Raccomandata Internazionale con Ricevuta di Ritorno a questo indirizzo:

    SUSANA CALVO
    Area Fiscal SGAE
    Fernando VI, 4
    28004 Madrid
    España

    Aggiornamento del mese di Maggio 2022.

    #1. FIRMA DIGITALE
    Per evitare la seccatura della raccomandata internazionale qui sopra descritta, è possibile da alcuni mesi inoltrare alla SGAE il certificato di residenza fiscale firmato digitalmente dalla Agenzia delle Entrate, ovvero, un file con estensione .p7m. Questo file può essere spedito all’indirizzo della dott.ssa Susana Calvo (scalvo[chiocciola]sgae.es).

    #2. VALIDITA’
    Importante: l’Agenzia delle Entrate può emettere un certificato di residenza fiscale per l’anno in corso solo dopo essere stata in grado di verificare che il richiedente risieda in Italia per almeno 180gg. Significa che per poter avere un certificato di residenza fiscale valido per quest’anno, occorre inoltrare la richiesta alla fine del mese di Giugno. In caso contrario, l’Agenzia emetterà un certificato di residenza valido solo per l’anno precedente.


    Per ogni ulteriore chiarimento o se avete suggerimenti per migliorare questo Vademecum, inviate un messaggio in risposta ad una delle puntate. Per favore, non inviate messaggi privati o usando il sistema di Contatto del sito web per chiedere informazioni o istruzioni in merito alla registrazione SGAE.

    18 thoughts on “Certificazione di residenza fiscale per SGAE

    1. Eugenio Reply

      Ciao Cristiano…Avrei una domanda sulla compilazione di questo documento: quando chiede “In qualità di”, che cosa va messo esattamente? Le istruzioni parlano di inserire “titolare, rappresentante o altra qualifica”, assieme ai dati della ditta/società. Tu che cosa hai scritto in quegli spazi?
      Inoltre, SGAE mi ha scritto che senza questo certificato non potrà procedere al pagamento dei diritti. Ma finora, quindi, come ha fatto a pagare i diritti ai soci non residenti in Spagna?

      Grazie! ;)

      • Cristiano Porqueddu Post authorReply

        Se non sei titolare di ditte o di altri enti non compilare gli ultimi cinque campi.
        Fino ad oggi la legge, in Spagna, non richiedeva questo documento per gli iscritti non residenti. Dal 1° Gennaio la presentazione di questo documento è divenuta obbligatoria.

    2. Christian Reply

      Ciao Cristiano,
      grazie per il tuo tempo.
      Volevo chiederti: nel caso io mi iscrivessi alla SGAE ora, oltre a tutta la documentazione richiesta (contratto, distinta versamento, deposito primo brano…) è il caso che alleghi anche la “Certificazione di Residenza Fiscale”? Oppure prima mi iscrivo, aspetto qualche settimana per la conferma dell’iscrizione e aspetto anche la conseguente richiesta di Certificazione di Residenza, in modo da inviare quest’ultima con una seconda raccomandata?
      Buona giornata

    3. aedomaris Reply

      Buonasera Cristiano, prima di ogni cosa grazie di tutto! Seguendo i tuoi consigli anche io ho optato per l’iscrizione alla SGAE di cui sono ufficialmente membro dal mese di marzo. Volevo porti due quesiti: al momento della registrazione di una nuova opera, ne viene richiesta la durata . Va necessariamente inserita la reale durata dell’opera anche se prevedo di ampliarla in futuro? Riformulando: è possibile apportare qualsivoglia modifica ad un opera già registrata? Secondo quesito: è normale che non abbia mai ricevuto una richiesta del certificato di residenza fiscale da parte della SGAE? Grazie in anticipo

      • Cristiano Porqueddu Post authorReply

        La durata dell’opera è un parametro necessario per la compilazione del modulo di deposito presso la SGAE. La sua utilità è dubbia (mi sono sempre chiesto, da interprete, che senso abbia un tale valore a volte (SIC!) specificato anche nella parte) ma senza la procedura non può essere completata. Quindi sì: va specificata anche nel caso in cui si preveda di ampliarla in futuro.
        Per quanto riguarda la modifica di un deposito da quel che so non è possibile effettuare alcun intervento direttamente. Forse è possibile chiedere una modifica manuale da parte di un operatore ma non ho mai avuto bisogno di procedere in questo senso.
        Circa la Residenza Fiscale, la SGAE ha inviato la richiesta nel periodo natalizio del 2015 e nei primi giorni del 2016. La tua registrazione – da quel che mi dici – è stata effettuata in Marzo. Probabilmente tale richiesta è inclusa nel nuovo Contratto o – meno probabilmente – data per scontata.
        In ogni caso il mio consiglio è quello di procedere con l’invio del documento prima possibile.

    4. Danny Key Reply

      CIAO CRISTIANO,COME STAI?
      SENTI; CHE TERMINI DI LIQUIDAZIONE HA LA SGAE?
      OGNI QUANTO PAGA I DIRITTI?
      GRAZIE,CIAO!

    5. pinonastasi Reply

      Salve Cristiano grazie di cuore per le precise indicazioni che mi hanno portato immediatamente ad associarmi alla SGAE..preciso che non sono più iscritto in SIAE dal 2006 (socio SGAE da ottobre 2016).
      Con mia grande sorpresa,in “socio in linea” oltre al primo brano di deposito, ho trovato un altro brano che avevo composto con altri autori e depositato in SIAE nel 2005 (gli altri autori vengono indicati con nome, appartenenza a SIAE e con percentuali di deposito , il mio con appartenenza SGAE..etc.)….a questo punto, sai come e se posso, comunicare tutti gli altri brani depositati in SIAE dei quali non percepisco più gli introiti da coautore?
      Grazie ancora…Pino

      • Cristiano Porqueddu Post authorReply

        Direi di procedere con ordine.
        Se di SIAE non ne vuoi più sentir parlare chiedi le dimissioni attraverso la procedura corretta.
        Quindi procedi alla registrazione dei brani (ti consiglio di attendere Gennaio 2017) in SGAE dei brani di cui sei coature.

        Che cosa intendi “non percepisco più introiti?”

    6. Ascanio Reply

      Ciao Cristiano,
      ti seguo da tempo e grazie a te ho scoperto la SGAE, a cui mi sono iscritto seguendo i tuoi consigli.

      Due domande rapide:
      1. è cambiato qualcosa nella comunicazione alla SGAE del certificato di residenza fiscale? Alcuni amici musicisti, anche loro iscritti, mi dicevano di aver letto (non so dove, perché non trovo riscontri) della possibilità di inviarlo online tramite il proprio account personale. Ti risulta?
      2. potresti indicarmi il link per la compilazione del borderò online (mi capita di suonare i miei brani nei locali)?
      Entro quanto tempo bisogna comunicare l’esecuzione alla SGAE?

      Ti ringrazio in anticipo per l’attenzione.

      Un saluto,
      Ascanio

      • Cristiano Porqueddu Post authorReply

        1. Che io sappia no. Sarebbe un gran vantaggio poter inviare tale documento tramite account.2
        2. Intendi i borderò SIAE? Quelli vanno richiesti sempre all’ufficio di competenza provinciale.
        3. Prima possibile.

    7. Francesco Lenzi Reply

      Ho inviato la documentazione anno scorso relativa alla residenza fiscale,ma a tutt’oggi non ricevo proventi.
      Devo inviarlo di nuovo annualmente?

    8. Valerio Salzano Reply

      Ciao Cristiano, ho di nuovo bisogno del tuo aiuto. Sto per stampare (autoproduzione) finalmente il mio cd di mie composizioni (tutte registrate alla SGAE). La ditta che stamperà mi ha chiesto se voglio il disbrigo della pratica SIAE e relativo acquisto dei bollini SIAE tramite loro.
      La mia prima domanda è:
      Devo acquistare bollini SIAE anche se i miei brani sono tutelati da SGAE?
      L’eventuale guadagno maturato da vendite di questi cd o ascolti online avverrà in automatico da parte di SGAE o devo comunicare loro qualcosa?
      Ti sarei davvero riconoscente se potessi guidarmi nella gestione con SGAE anche in questa fase di pubblicazione.
      Grazie mille!
      Valerio

      • Cristiano Porqueddu Post authorReply

        Sì, Valerio. Il bollino SIAE è obbligatorio per qualsiasi genere di supporto che viene venduto sul territorio nazionale.
        Un bollino su un CD che andrà venduto cost 0,031 EUR (tre centesimi di euro)
        UN bollino su un CD che sarà distribuito gratuitamente costa 0,0181 (poco meno di due centesimi).

        I diritti sulla vendita dei CD sono questioni che riguardano le società di diritti di autore. SIAE verserà la quota spettante (immaginati la cifra se un bollino costa tre centesimi…) a SGAE. Possono volerci diversi mesi.

        La SGAE riconosce tre generi di diritti:

        Derechos por la comunicación pública de las obras:
        Diritti che maturano quando la tua musica viene eseguita o riprodotta pubblicamente

        Derechos por reproducción mecánica:
        Sono generati dalla riproduzione dei supporti che contengono la tua musica.

        Inoltre SGAE (come moltissime altre società di protezione dei diritti di autore) prevede anche i “Derechos de remuneración por copia privada“, quelli che si pagano per la riproduzione in ambito domestico.

        I secondi sono quelli che ti interessano.

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