Eugenio de Blaas nacque ad Albano (Roma) il 24 luglio 1843 dal pittore austriaco Carl von Blaas e da Agnese Auda, italiana.
Carl (Manders, Tirolo, 1815-Vienna 1894), che era stato chiamato in Italia nel 1832 dallo zio Francesco Purtscher di Eschenburg per frequentare l’accademia di Venezia, fu dal 1837 a Roma dove venne in contatto con il circolo dei Nazareni e ritornò a Vienna nel 1851; dall’estate 1856 fu a Venezia come professore presso l’accademia; ritornò definitivamente a Vienna nel 1866.
Un suo ritratto del figlio Eugenio a 5 anni è stato esposto a Vienna nel Belvedere superiore nel 1985.
Dapprima allievo dei padre all’accademia di Venezia, si formò successivamente a Roma (nel 1862 vinse il pensionato; Marini, 1905, p. 249). Chiese e ottenne nel 1888 la cittadinanza italiana, stabilendosi a Venezia (IlGazzettino, 12 febbr. 1931).
Secondo il De Gubernatis (1906) esordì con una tela di grandi dimensioni per una chiesa del Tirolo non meglio precisata e si dedicò anche all’affresco, aiutando il padre nella decorazione delle cupole dell’Arsenale di Vienna.
Incominciò ad esporre nel 1866 e partecipò alle più importanti rassegne collettive in Italia e all’estero, conseguendo notevoli riconoscimenti. A Vienna, dove (1867) il dipinto Decamerone fu premiato con medaglia d’oro, seguirono Londra, Parigi, Berlino, Monaco, Bruxelles, Dresda e Pietroburgo.
All’Esposizione mondiale di Vienna del 1873 ricevette la medaglia di terza classe; una Caccia alla volpe nella Campagna romana è riprodotta sull’Illustr. ital. del 29 dic. 1878 (pp. 412 s.); fu premiato con la medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di Monaco del 1888; a Dresda, all’Intemazionale del 1894, ebbe la medaglia di seconda classe.
In Italia partecipò all’Esposizione nazionale a Venezia nel 1881 (Ninetta, Burattini in convento) e nel 1887 all’Esposizione internazionale, sempre a Venezia, (Ninetta; cfr. L’Esposizione artistica nazionale illustrata, Venezia 1887, n. 26, pp. 205 s.); a Milano nel 1894 alle Esposizioni riunite di Brera (Ritratto di signora; cfr. L’Illustrazione italiana, 12 ag. 1894, fig. p. 97); a Torino all’Esposizione nazionale nel 1898 (Ritratto).
Fu presente a tutte le Biennali di Venezia dalla prima (1895) alla decima (1912) e vi espose soprattutto ritratti. Nel 1922, sempre alla Biennale, tenne una mostra personale di bozzetti per quadri, studi e disegni; seguirono, poscume, le presenze del 1932 (Ritratto della moglie, I burattini al convento, Banchetto con Arlecchino e Pantalone, Sposalizio, Arlecchino, Festa in palazzo) e del 1935 alla mostra dei quarant’anni della Biennale (Ritratto della figlia, Ritratto, Paolina Prina De Blaas, Cane e gatto).
Il D. interpretò l’anima di Venezia in innumerevoli quadri, dei quali diamo alcuni titoli: La tombola in campiello, La casa del divertimento, Al balcone (1890), Scena galante, Nozze a Murano, Pescatori di conchiglie, Il venditore di fiori, Eccola, Richetta, Donna in lutto, ecc. La sua è una pittura romantica, retorica e manierata a causa di quel troppo “finito” che imprigiona l’istantaneità degli atteggiamenti e mette freno alla sua spigliata e colorita fantasia di bozzettista.
Intensa fu la sua attività ritrattistica: innumerevoli le testine, i ritratti di aristocratici italiani e stranieri e di familiari; maggior propensione per le immagini muliebri, sia le gran signore veneziane in veste di gala, con ricche acconciature e cariche di gioielli, sia le popolane dalle forme procaci.
Insegnò all’accademia di belle arti di Venezia dal 1880-1890 (fra i suoi allievi Giovanni Zennaro, Noè Bordignon e Vittorio Tessari) e fu membro del consiglio accademico. Morì a Venezia il 10 Febbraio del 1931.