Sono tempi in cui occorre adattarsi alle situazioni con estrema rapidità o si rischia di essere travolti e a me, lo spirito di adattamento non manca.
Oggi 1 Settembre con i collaboratori che curano il lato logistico dei concerti che sto tenendo all’estero nell’ambito del mio tour, avrei dovuto confermare ogni dettaglio dei sette concerti (incluso quello alla Carnegie Hall dell’1 Ottobre) negli Stati Uniti.
Abbiamo atteso fino ad oggi perché, in contatto con i consolati, ci era stato comunicato che prima il 30 Luglio e poi il 30 Agosto le frontiere americane si sarebbero riaperte ai cittadini dell’area Schengen. La cosa, come forse sicuramente sapete, non è avvenuta. (Qui il comunicato della Casa Bianca)
Potremmo attendere ancora 10-15 giorni ma il rischio di vedere perdute le prenotazioni di viaggi e alloggi è estremamente alto.
Per questo motivo, tra ieri e stamattina presto ho già contattato tutti gli hoster e la Carnegie Hall ed insieme abbiamo determinato con tutti che la parte statunitense dei miei concerti di questo tour sarà traslata in blocco al mese di OTTOBRE 2022.
Tra l’altro (bicchiere mezzo pieno), nell’ottobre del 2022 forse – dico forse! – avremo meno restrizioni e gli eventi dal vivo si potranno svolgere come accadeva nel 2019, che sembra lontanissimo.
Poco male, insomma. Questo significa che dedicherò queste prossime settimane a nuove pubblicazioni (il monologo di Stefania Masala, “Il flauto nel bosco – omaggio a Grazia Deledda” di Alfredo Franco, le Sei Canzoni Ebraiche e “Anime Gementi” di Franco Cavallone), a chiudere lo studio delle Greeting Cards di Mario Castelnuovo-Tedesco per il nuovo progetto discografico le cui riprese audio inizieranno a Natale e a consegnare un paio di composizioni ai rispettivi dedicatari.