Le Sonatine di Angelo Gilardino

Definite le registrazioni delle sonatine di Delpriora, Harris, Cavallone e Duarte il resto dell’estate sarà quasi totalmente incentrato sulle Sonatine di Angelo Gilardino (1941), compositore del quale conosco l’intera opera per chitarra sola e del quale, nel 2015, ho pubblicato con la major discografica Brilliant Classics un cofanetto di 14 volumi (189 tracce per 12 ore di musica) contenente tutta la musica scritta dal 1965 al 2013.

Il progetto discografico a cui sto lavorando in questi mesi è Novecento Guitar Sonatinas, il terzo step dopo Novecento Guitar Preludes (3 CD, Brilliant Classics, 2012) e Novecento Guitar Sonatas (4 CD, Brilliant Classics, 2014). La tracklist è qui.

Le Sonatine di Gilardino (che di -ine hanno poco e nulla) che entreranno a far parte del cofanetto sono:

  • Angelo Gilardino – Cantico di Gubbio – Sonatina
  • Angelo Gilardino – La Casa del Faro – Sonatina
  • Angelo Gilardino – Sonatine des fleurs et des oiseaux
  • Angelo Gilardino – Parthenicum Sonatina
  • Angelo Gilardino – Sonatina degli Angeli *
  • Angelo Gilardino – Sonatina de Valparaiso *

* World Premiere Recording

Ho preferito unire il lavoro sulla musica del compositore piemontese per ragioni interpretative. Ho infatti sviluppato, in questi anni, delle idee innovative nella lettura di queste pagine ed un’anteprima di quanto affermo può essere ascoltata nel primo movimento di Parthenicum unico lavoro già registrato.

La mia personale visione di questa musica si discosta lievemente da quello che il compositore ha previsto e l’atto di interpretare – quando la musica è di questo spessore – tramuta spessissimo una vera e propria seconda creazione. Dal tactus scelto nei singoli movimenti all’isolamento di episodi con l’ausilio di timbro, dinamica e persino cambi repentini di tempo non indicati.  Toledo, Sonatina de Valparaiso e Sonatina degli Angeli in memoriam C.F.Ghedini, sono scritte tra il 2014 e il 2015 e rispetto ai lavori precedenti sono tutte e tre concepite con tratti pastello proprii di una rarefazione del suono che negli ultimi anni il compositore ha scelto di adoperare nella maggior parte dei suoi lavori.

Il denso magma sonoro (vedi la Sonata I, Sonata del Guadalquivir, La Casa del Faro eccetera) lascia sovente il passo a preziosi e leggeri costrutti musicali e il virtuosismo, se messo in atto, scompare letteralmente. Diciamo pure che non si tratta più di una virtuosità tangibile ma immateriale; una virtuosità la cui messa in pratica è ancora più complessa perché oltre ad una agilità tecnica e alle capacità mentali richiede all’interprete il sopraffino dosaggio dei colori che verranno adoperati in punta di pennello.

Chi ha la pazienza di seguire questo blog avrà la possibilità di ascoltare alcune anteprime.

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